lunedì 7 ottobre 2013

Pubblicato il nuovo sito dedicato alle scansioni

Mi sono deciso, viste le continue richieste di spiegazioni sul variegato mondo della scansione ho realizzato e pubblicato un nuovo sito dedicato solo a questa importante declinazione della fotografia analogica.
www.scansionidiapositive.it
Vi troverete molte informazioni utili anche a chi vuole cimentarsi  "in proprio" con la scansione delle proprie foto.
Del resto la cosa da tenere ben presente è che le foto tradizionali con il tempo si rovinano e l'unico mezzo per salvare i nostri archivi e i nostri ricordi è la digitalizzazione, purchè eseguita a regola d'arte e salvata su supporti sicuri, almeno su un raid mirror.
Attendo le vostre visite,  i vostri commenti, le vostre richieste e suggerimenti.
Mi piacerebbe che diventasse un sito di riferimento utile a tutti gli appassionati.

Carlo Bazan

giovedì 28 marzo 2013

Modelle in studio posano davanti alla SINAR 8X10

Oggi ho avuto una giornata abbastanza pesante ma divertente, sono venute in studio tre modelle dilettanti per farsi ritrarre utilizzando la "Polaroid" Impossible Project" PQ 8x10, inserita sulla mitica SINAR P2 8x10
Il loro stupore era evidente, non avevano mai visto una macchina fotografica del genere, sono rimasto molto colpito dal vivo interesse dimostrato per questa tecnica fotografica, testimoniato dalle continue domande di spiegazione.
Si sono divertite, si sono impegnate e sono entrate perfettamente nello spirito di questo modo di fotografare.

Mi ha piacevolmente sorpreso una frase che si sono scambiate fra loro, "queste sono fotografie! non ho mai avuto un ritratto così bello in cui mi riconosco completamente"

Come commentare tutto questo in piena era digitale? Semplice tutto il mondo della comunicazione visiva tende a banalizzare sempre di più la fotografia e l'immagine in genere con la scusa della semplicità di impiego. Semplicità che porta logicamente a scattare milioni di immagini senza alcun senso o contenuto.

Fotografare in grande formato utilizzando pellicole istantanee (dal costo importante) comporta sia da parte del fotografo che da parte del soggetto, un coinvolgimento emotivo stimolato dal modo di operare, lento, ponderato, ragionato, che produce alla fine un risultato condiviso e costruito insieme con fatica, impegno e tempo.

Che lezione trarre da questa giornata? Insieme a mio figlio Luca abbiamo ritratto tre belle ragazze, e a fine pomeriggio sul tavolo c'erano tre fotografie istantanee Impossible project PQ 8x10, specifico tre fotografie non tremila scatti da 36megapixel, e c'erano 5 persone soddisfatte del lavoro che avevano prodotto insieme.

Queste fotografie saranno esposte alla mostra organizzata nella bibilioteca di Montebelluna da 16 al 20 aprile dal titolo Impossible Bazan Portrait of an Artist, potete venire tutti e sabato 20 organizzerò un workshop con prove pratiche utilizzando Sinar P2 8x10 e pellicole PQ 8x10
Tutti i dettagli nel mio precendente articolo
E qui trovate il sito dedicato http://impossible.multimediabazan.it/

Vi aspetto...intanto io continuo a fotografare

Carlo Bazan

lunedì 25 marzo 2013

Polaroid 8x10 Mostra a Montebelluna (TV) 16/04

La Polaroid Impossible 8x10,  (dettagli nel mio precedente post) mi ha proprio conquistato e assieme a Luca stiamo allestendo un evento / mostra a Montebelluna in provincia di Treviso.
A questo evento parteciperà anche il celebre fotografo Ernesto Bazan 
La mostra si comporrà di 35 riprese originali che racconteranno il territorio, le persone e altre foto di fashion ritrattistica e still life.
La cosa interessante è che sabato 20 aprile al pomeriggio terremo in due sessioni distinte e a numero chiuso 2 workshop gratuiti dove sarà possibile assistere alle modalità di ripresa in grande formato e di trattamento delle pellicole a sviluppo immediato "Impossible project"
Chi è in zona e volesse partecipare è il benvenuto, i dettagli dell'evento sul mio sito aziendale, provvederò a inserire nel blog tutti i contenuti nei prossimi giorni, per ora inserisco la locandina e il link al video di backstage di una sessione fotografica in 8x10
Vi aspetto anche per brindare insieme con il prosecco di Valdobbiadene





venerdì 15 febbraio 2013

Fotografia panoramica navigabile


La fotografia tradizionale ha dei limiti tecnici ben precisi, che la confinano in modalità di impiego definite e qualitativamente di alto livello.  
La fotografia digitale alla sua comparsa aveva come unico traguardo quello di raggiungere la qualità della pellicola fotografica, ma la tecnologia è avanzata molto velocemente e oggi i livelli tecnici raggiunti dal "digitale" superano in molto aspetti la fotografia analogica.

Ma a parte la qualità tecnica fine a se stessa, quello che offre la fotografia digitale è la possibilità di "inventare" nuovi modi di intendere e vivere la fotografia, ne è un esempio la fotografia panoramica navigabile, o immersiva.  

Questa tecnica fotografica è derivata da una ricerca sviluppata inizialmente per fotografare in dettaglio il pianeta Marte, proposta sul mercato "civile" questa tecnologia ha avuto immediato successo, infatti permette di realizzare fotografie in cui è possibile muoversi lungo gli assi verticali e orizzontali anche a 360 gradi, osservando da vicino ogni particolare e cogliendo perfettamente il senso della scena reale che è stata ripresa e resa virtuale.

Queste "fotografie" hanno un enorme impatto sullo spettatore, che può esplorarle a tutto schermo vivendo la sensazione di essere nell’ambiente reale, si tratta di una tecnologia perfetta per far conoscere al navigatore i paesaggi delle zone turistiche, le strutture ricettive, le ville storiche, i castelli, i siti archeologici ecc. nei minimi dettagli. Il limite di impiego è solo dettato dalla fantasia del fotografo o del committente.

Questa è la prima fotografia che ho realizzato con questa tecnica è stata ripresa dalla Rocca di Cornuda (TV) il 13 febbraio 2013 e rappresenta una visione sulle Prealpi Trevigiane e sui colli del Prosecco.  



Come è stata realizzata, la fotografia
La panoramica ha una dimensione di 115 megapixel (19972x5808 pixel), è composta da 136 foto singole riprese con una Nikon D800 con una ottica da 300mm.

Il tempo impiegato per i 136 scatti è stato di 15 minuti, ma il tempo per la preparazione del "set", posizionamneto cavalletto, tarature, setup della testa robotizzata (Gigapan), prove varie è stato di circa due ore.

La successiva postproduzione ha richiesto un intero pomeriggio.

E' un modo di fotografare che mi affascina e mi attira ma mi rendo conto che ci vuole tanto tempo, pazienza...e la fortuna di azzeccare "la giornata giusta" 


Copyright Carlo Bazan 2013



















martedì 5 febbraio 2013

Polaroid 8x10 Impossible project


Ho iniziato la sperimentazione di un nuovo ed innovativo materiale fotografico che ci ritrasporta nel passato della fotografia. Questa sperimentazione è nata con l’idea di creare qualcosa di nuovo, raffinato ed esclusivo nel mercato della fotografia e della comunicazione: un “Impossible Project” che torna a sfruttare le gloriose e insuperate macchine a banco ottico 8x10.

Nel mio studio ho ancora tutta l'attrezzatura, cioè Sinar 8x10 con le mitiche ottiche Schneider e l'introvabile processore originale Polaroid indispensabile per lo sviluppo delle pellicole.
Unendo questo straordinario "hardware" alla nuovissima pellicola a sviluppo istantaneo Impossible PQ 8x10 Silver Shade. si ottengono dei risultati inimmaginabili e affascinanti.

E poi c'e da considerare una cosa, oggi va di moda lo "sfocato" e su web si vedono anche delle fotografie discutibili perchè questo modo di fotografare è (a mio giudizio) stato portato all'esasperazione.

Provate "lo sfocato controllato" che si ottiene con un banco ottico 8x10 e poi ne riparliamo!

L’idea che mi ha motivato è legata al fatto di abbandonare la logica di standardizzazione di massa del mercato fotografico per proporre qualcosa di innovativo, estremamente raffinato e raro nel suo genere. Una ripresa fotografica preziosa e dal sapore antico, che introduce nuove forme di comunicazione in particolare per ritratti, copertine, pagine pubblicitarie raffinate ed alternative.

La pellicola Impossible 8x10 (grande formato), prodotta negli ex stabilimenti Polaroid, come tutte le altre pellicole a sviluppo istantaneo, genera un esemplare unico e non riproducibile. Ogni processo di sviluppo è differente dal precedente e viene manipolato manualmente: è anche questo che permette di trasformare una semplice fotografia in un’opera d’arte che esiste in un singolo esemplare. La pellicola è rigorosamente in bianco e nero, con uno stile vintage e presenta imperfezioni sempre diverse che la impreziosiscono: sono irripetibili e legate al processo di manipolazione manuale.
Nella gallery presento alcune fotografie sperimentali che saranno progressivamente integrate da molte riprese nuove.
Le foto sono state realizzate in collaborazione con Luca Bazan, e sono state anche pubblicate sulla gallery ufficiale di "The Impossible Project".

Altre info foto e aggiornamenti nella pagina dedicata mio sito aziendale


Luca Bazan esegue una ritratto, notare quanto è "piccola" la Sinar 8x10 !




Nuovo sito personale su Nikon NPS

Ho pubblicato sullo spazio che mi ha riservato la Nikon (come fotografo NPS) un sito personale, vi sono molte fotografie, alcune curiose e interessanti, perchè eseguite durante le fasi attive del mio lavoro principalmente con l' elicottero. 
Sono le sezioni In azione e In azione2, buona visione...ma guardate anche le altre gallery!



giovedì 24 gennaio 2013

Riproduzione fotografica digitale, una alternativa alla scansione


Prima parte, il negativo bianco e nero

Tutti conosciamo la diffusissima procedura chiamata scansione che permette di digitalizzare le pellicole fotografiche.
Ma quando vogliamo scansionare le pellicole fotografiche negative in bianco e nero, vi sono alcuni problemi da affrontare.

Il limite tecnico che hanno tutti gli scanner è dato dal fatto che quando si scansionano le pellicole negative bianco e nero, non è possibile applicare la pulizia digitale ICE, ma cosa è ICE?
ICE è una azzeccata soluzione hardware e software. E' semplice ed efficiente: in aggiunta alla lettura dei tre canali RGB che rilevano i colori dell'immagine, vi è un quarto canale che “legge” il fotogramma nella lunghezza d’onda dell’infrarosso.
La pellicola è completamente trasparente a questa lunghezza d’onda, mentre ma non lo sono i graffi, la polvere ecc..Una volta rilevati i difetti, viene creata una mappa del fotogramma e in base a questa la funzione ICE, in modo digitale, ricostruisce le parti mancanti al termine della scansione.
I risultati sono sorprendenti e le correzioni apportate da ICE sono praticamente invisibili.
Il limite sta nel fatto che ICE non è utilizzabile con le diapositive Kodachrome e con le pellicole in bianco perché contengono cristalli di alogenuro d’argento che non sono trasparenti all’infrarosso.
L’impossibilità di applicare questa utile tecnologia comporta successivamente uno snervante lavoro di  “spuntinatura e ritocco” digitale.

Avendo la necessità di digitalizzare le mie vecchie negative in bianco nero, (circa 10.000 foto in formati diversi) ho scartato l’opzione “scansione” dopo vari tentativi, sia per i lunghi tempi necessari allo scanner, sia per l’impegno richiesto dalla successiva postproduzione.

Ho letto in vari forum che molti hanno provato a fotografare le negative con i più incredibili “accrocchi”, ma ho sempre visto pubblicate delle riproduzioni decisamente scadenti con contrasti molto elevati e basso dettaglio oltre a  fotogrammi “trapezoidali”, segno evidente della imprecisione della centratura ottica fra la macchina fotografica e il fotogramma da riprodurre. 

Sfruttando l’esperienza accumulata in molti anni di lavoro e delle attrezzature presenti in studio, mi sono messo al lavoro e dopo alcune modifiche, ho assemblato un banco per riproduzioni estremamente solido (pesa 70Kg.)
I primi test mi hanno fornito dei risultati che indicavano la giustezza della strada intrapresa.

Ho successivamente provveduto a ottimizzare ulteriormente l’attrezzatura, (principalmente nella parte di generazione della luce) e ho finalmente ottenuto dei risultati all’altezza delle mie aspettative.

Ecco la comparazione fra la scansione a 2400 dpi  eseguita con Nikon Super Coolscan 5000 ED e la “Riproduzione digitale”